ANDREACUCCHI

Arrivo in spiaggia a Gera Lario verso le 9 e mezza circa e Andrea è già là. Evidentemente non è uno che resta a letto fino a tardi, ha già fatto uno stop a Valmadrera di primo mattino per promozionare le sue Point-7. Al bar non prende niente, "un caffè?" "no grazie", sorride e iniziamo a parlare di vele. Inutile dire che da un personaggio così importante nel mondo del windsurf italiano che ha appena fondato una nuova veleria ti aspetti che parli di particolari tecnici e quant'altro ma anche che promozioni il suo prodotto. Ma più Andrea parla e più mi rendo conto che a parlare non è il venditore ma l'appassionato. Mi spiega tutto, nei minimi particolari, con un trasporto che non può derivare solo dalla voglia di vendere una vela in più. Lo stile è quello del pilota di Formula 1 che riferisce ai suoi tecnici, scarno, precisissimo, senza fronzoli commerciali, non sembra neanche che stia parlando delle sue vele. Gli dico la classica banalità, che secondo me la grafica è importante per vendere, una vela bella da vedere comunque attira l'attenzione del compratore più di una di pari qualità ma graficamente meno riuscita. "Eh si...infatti per il 2008 contiamo di migliorare ancora la grafica...". Che significa "per ora abbiamo guardato praticamente solo al sodo", perchè alla fine Andrea è un campione e il campione non guarda il colore delle vele, vuole che siano al top della performance. "Sono belle anche le vostre 2007 però, mi sembrano riuscite anche a livello grafico" gli rispondo. Sorride ma capisco che il colore gli interessa poco, e infatti ritorna a parlare di alberi, di tensioni, di profili. Poi mi mostra le sue creature, le srotola ed esamina ogni particolare, dalle cuciture al materiale, dalle stecche al monofilm, dalla curvatura della tasca al sistema per regolare la lunghezza della prolunga, "lo faremo anche per il boma". Ottima idea d'altra parte, due tacche disegnate sulla base della vela e regoli la prolunga a puntino senza l'assillo di capire se i centimetri indicati sono "giusti" o da dove a dove si misura la distanza. Poi si rilassa un pò e srotola una vela fatta per le ragazze, con una cuore "ricamato" (non un adesivo!) nel mezzo e si lascia scappare un "bella eh?". Il primo della giornata, perchè Andrea non è quello che esalta il proprio materiale. Ti spiega com'è fatto e perchè è fatto così, ma non lo senti mai dire "le mie vele sono meglio delle....".  Non riesco a non pensare che, alla fine, Andrea è un ragazzo che ha deciso di fare qualcosa per il futuro piuttosto che godersi le glorie del presente. Se hai i numeri che ha lui con un boma in mano è più facile farsi pagare per usare le vele altrui che impegnarsi per vendere le proprie ed autosponsorizzarsi. Ma Andrea evidentemente non ha paura delle sfide, lo ha dimostrato tante volte in gara d'altra parte.

Andiamo in spiaggia e armiamo il materiale, foto di rito, "Andrea tieni la vela per favore che faccio la foto..."Non è meglio che la tenga tu, se no sembro troppo di parte...". Ma che di parte, sono le sue creature alla fine...  Ma Andrea è fatto così, quando gli ho chiesto se aveva provato una certa vela mi ha risposto "si". "E come ti è sembrata?" Alza le mani e sorride, non gli piace fare il professore, gli piace vincere che è molto diverso.

Fine dei test e Andrea è lì ad aspettare: "Ti è piaciuta?" mi chiede. "Si molto bella", e non dico per dire, mi è piaciuta davvero. Poi sarebbe inutile mentire ad uno come Andrea, lo capirebbe subito. Mi fa un altro regalo e faccio un giro con la sua roba. Torno con la mascella che tocca terra, non per lo sforzo però: il trim è assolutamente perfetto, la tavola velocissima e controllabile, la vela meravigliosamente reattiva e potente, una sensazione di velocità e controllo totale mai sentita prima. La tavola l'avevo già provata diverse volte, e la conosco. La vela l'avevo appena testata, e anche quella più o meno ce l'avevo presente. La pinna forse? Capisco due cose: che ho da lavorare parecchio sul mio di trim. E che un campione è un campione, anche quando cazza una vela, non importa di che marca.....

 "La prossima volta ti porto delle altre vele". Certo, caro Andrea. Ma la prossima volta soprattutto non te ne vai finchè non hai trimmato a puntino la MIA di roba. Ho tanta di quella gente a cui devo riuscire a passare davanti che un'occasione così non me la lascio sfuggire di certo!!!