Jeri 2019 Stage wave con Gigi le Carrò

 

Ogni viaggio con Gigi e con i Not Normal Surfers è sempre un evento unico e speciale, anche nel 2019 ci riproviamo con la formula della serietà del corso e del divertimento in acqua e fuori!

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Test comparativo slalom(09)

Cosa succede quando ci sono pochi nodi e i più in spiaggia parlano di tecnica o di gossip windsurfistico?
Qualcuno tira fuori l'arma grossa e si diverte....e ci si può anche regatare!!

AHD SL1 125
JP Slalom V 122
XFIRE LMT 120 Test comparativo slalom(09)

Test Slalom Hyeres


In occasione dello scorso Ventilò a Hyeres abbiamo avuto l’occasione ed il piacere di provare 3 tavole Slalom della stessa categoria cioè gli slalom da vento medio/debole, sui 120 lt : l’AHD SL1 125, il JP Slalom V 122 ed l' XfireLimited 120.
La giornata era di quelle tipiche di preperturbazione con i più che rimangono nervosi e incazzosi in spiaggia a smadonnare sulle previsioni del tempo sbagliate, che è meglio cambiare spot, che un amico a 250 km di distanza sta planando a stecca etc. etc.
Il vento era rafficato da terra, e ciò costringeva da un lato a lascare per riuscire a planare e dall’altro a cercare di bolinare il più possibile per non perdere di vista la terra e ritrovarsi a Saint Marie de la Mer , dunque l’acqua era veramente piatta, solo increspata dalle raffiche più forti.
Io, avendo tutto quel ben di Dio a disposizione non mi sono lasciato sfuggire l’occasione è ho risolto la giornata più che positivamente con un TEST Slalom in condizioni marginali, insomma con vele dalla 7,5 in su.
Grazie all’amico Bruno di AHD che mi ha prestato la sua personale vela camberata mi sono divertito a planare e a far rosicare qualcuno che in spiaggia invece giocava a biglie.

Ho quindi ho provato in successione 3 tavole dallo stesso identico programma, ma frutto di esperienze diverse e tutto sommato adatte allo stesso identico target.
Le tavole le ho provate con il GPS ed una piccola verifica oggettiva è stata possibile anche se da prendere un po’ con le pinze (soprattutto per la 3° tavola che può rendere molto di più).

ahdsl11°)  AHD SL1 125  (in ordine cronologico)
Ci dicono:

The new SL 1 Concepts are aimed to reach the ultimate performance. The perfect glide and the absolute reactivity have been optimised by a complete development on every tiniest surface of the board.
• We have worked on the front part of the deck; 'two deck steps' strengthen the structure, guaranteeing an immediate reactivity of the shape during planning and when touching the water. The transfer of the applied forces is immediate towards the performance.
• The strap positions have been decentred on a more comfortable deck to optimise the speed.
• Cut outs disappear from the hull to the profit of a clear bottom shape without infringing the flow of the water.
• The value of the V has been redefined. Under the front foot the V is at its maximum and it is nearer to zero at the back of the board, guaranteeing stability and high speed. The tests on the water have been filmed and the results talk for themselves: the shapes accelerate on the water without the slightest interference. The transfer of the applied forces on the front of the hull to the tail is optimised, as to win in acceleration and speed. Stability is perfect allowing endless accelerations.
Shape Characteristic :
• Scoop: stretch, for quick planning and speed.
• Outline: compact, perfectly balanced to optimise planning, control and easiness.
• Deck step: front section is strength to increase speed.
• Hull: pure without any tips, to optimized performances
• SL1 Concept Vee: stability and maximum speed

volume Lt 125 - largh. max 75.00 cm - lungh.240.00 cm - peso 7.20 kg. - pinna Deep Tuttle Box 37 - 45  vele  6.0 - 9.5

IL NOSTRO PARERE:

La prima provata è stata lo slalom di Bruno…
Le AHD, i meno giovani le ricorderanno bene, erano tavole di eccellenza che si trovavano facilmente nei laghi del nord Italia, vista l’origine svizzera. Oggi in Italia non si trovano neanche nel catalogo di Windsurf Italia, ma altrove, in Francia ad es. sono una concreta realtà, dinamica e al livello delle grandi marche.
La tavola appare sobria ed elegante, non molto vistosa ma neanche brutta o banale. Il peso è contenuto ma il confronto con le 2 antagoniste la penalizza leggermente. Lo shape completamente rivisto dal precedente Tracer è stato studiato per rendere accessibile a tutti lo slalom…così dice la casa, sono stati eliminati i cut out per semplificarne il rendimento.
Appare compatto, ma non estremo nelle misure, ben proporzionato per avere 75 cm di larghezza, evidente in coperta una lunga scanalatura che parte proprio dalla punta, che ci dicono serva a irrigidire la struttura per renderla più reattiva, la pinna usata è una Select di pregio. In acqua l’SL1 ci è sembrato delle 3 tavole, la più facile e manovrabile, l’accelerazione è pronta, le straps si infilano con estrema facilità e la strambata è incredibilmente facile ed istintiva…sembra di essere su un semplice freeride per tutti, la pinna ci aiuta in questo ma lo shape ultra controllabile è quello che ci fa chiudere manovre in velocità anche con vele non proprio per tutti. In realtà è anche una bella macchina da velocità che accelera in modo progressivo e permette, grazie alla combinazione perfetta degli elementi, di poter trovare facilmente la posizione ottimale di conduzione per bordi tirati ma confortevoli. Molto spesso ho detto e ora lo ripeto,  ad una estrema velocità ma quasi incontrollabile se non si pesa 95 kg di muscoli guizzanti, io che di guizzante ho solo la pancia ma non la tartaruga…preferisco una tavola molto veloce ma controllabile più facilmente.

2°)  JP Slalom V 122

jp122Ci dicono:

VINCOLATI ALLA VITTORIA
Queste tavole sono disegnate per vincere le gare. Ogni aspetto delle competizioni in acqua, hanno contribuito al processo di sviluppo, perché i regatanti devono essere sicuri, che queste tavole soddisfino le loro esigenze al 100%. Puntare con un angolo dritto la prima boa, spingere la tavola al massimo e raggiungerla per primo, non farsi distrarre dall’accelerazione dopo la virata, concentrarsi a mantenere la prima posizione o superare altri concorrenti.
“Nello sviluppo di queste tavole è stato investito tempo ed impegno come non mai. Le nostre precedenti tavole da Slalom erano veramente veloci e questo è stato confermato dai vari test nelle riviste specializzate. Però abbiamo ricevuto anche qualche lamentela. Ci hanno detto che erano un po’ troppo difficili da controllare, quando si spingeva la tavola al massimo e in condizioni di burrasca.
Questo problema è stato risolto e ora sono le tavole Slalom più facili da controllare che la JP abbia mai sviluppato.”

volume Lt 122 - largh. max 76.00 cm - lungh.238.00 cm - peso 6.80 kg. - pinna Deep Tuttle Box - vele  7.2 - 10.0

 

IL NOSTRO PARERE:  

Il JP serie V è lo slalom competition per eccellenza, nato proprio per questo, senza compromessi, studiato sulle specifiche che gli atleti di “peso”, non solo figurato hanno richiesto espressamente per primeggiare nelle competizioni. Il Look è il solito JP in linea con le tavole 2009, con una bella combinazione di fondo grigio scuro sverniciato e giallo e nero in stile corsaiolo automobilistico. Lo shape ha misure quasi simili a quelle dell’AHD, solo di poco più corto, ma sotto i piedi appare più massiccio. In carena sono presenti dei bei “tagli” e la tavola risulta molto leggera.Rispetto a versioni precedenti che sono famose per la loro difficoltà di gestione, pur essendo velocissime, la V in effetti come dice il suo shaper, non è difficile, e ci dà belle sensazioni, l’accelerazione è bruciante, la velocità di punta è risultata la più alta anche se di poco, la pinna della serie race ha in effetti caratteristiche di velocità e portanza elevatissime, sia al lasco che in bolina, mai uno spin out. Nel complesso la tavola è super performante come da promessa, difficile farle perdere la planata e da riva sono invidiato, meno difficile delle tavole passate ma in ogni caso meno “friendly” dell’Ahd:

una macchina race per molti amanti della velocità ma non per tutti se non si possiede comunque un bagaglio tecnico elevato.

rrdxfire120

RRD X-Fire Ltd 120

Ci dicono:

Features:

Every board has different size. Wide and short outline on the 135 and narrow and long on the 90.

Proportionally related scooprocker lines in order to create a perfect balanced racing machine.

New Exclusive Deluxe Ergonomic Pads for unrivalled comfort.

Technology: Custom made full herex 75 sandwich top and bottom with Biaxial Carbon deck custom made lamination.

 

volume Lt 120 - largh. max 75.00 cm - lungh.230.00 cm - peso 6.70 kg. - pinna p Tuttle Box MFC SL2 38 G10 CNC - vele  6.5 - 8.5

 

IL NOSTRO PARERE:

Roberto Ricci ci ha di recente raccontato le sue qualità costruttive, la sua robustezza legata ad una leggerezza da record….sollevando la tavola non si può che credergli, delle 3 è la più leggera anche se a vederla sembra così grossa e tozza, è la più corta con una distribuzione del volume molto avanzato, l’outline della linea in realtà varia molto a seconda delle condizioni di utilizzo, cioè della forza del vento e della chopposità della superficie, e quindi del volume della tavola. Il look è quello RRD legato alla velocità, semplice e appariscente al tempo stesso con un grigio super sverniciato. Il grigio appare ormai come l’elemento visivo sinonimo delle alte prestazioni, sarà anche solo marketing ma devo dire che ci ha condizionato, e se vedo un fondo bianco penso subito ad una versione economica…. Il livello delle finiture RRd non ha paragone, dal look sverniciato ai Pad ultra morbidi che garantiscono un confort superiore in navigazione.E’ più bella la Ricci o la JP? Dipende decisamente dai gusti…sicuramente la Jp dà maggiormente l’idea di una tavola veloce. L’X-fire sotto i piedi è molto stabile, con una parte centrale anteriore larga ma molto sottile che in acqua piatta sembra quasi sollevarsi e rimbalzare come un sasso lanciato radente…la planata è immediata e la sensazione di scivolamento e quindi di velocità è notevolissima, il confort è elevato, purtroppo, qui inizia e finisce il confronto perché la pinna, una ottima Maui Fin Company in G10 ma troppo sottile, mi ha impedito di poterla paragonare degnamente alle altre tavole. Già a terra la pinna sembrava sottodimensionata rispetto a tanta larghezza e alla vela usata,  la mia sensazione in acqua, purtroppo si è dimostrata corretta….la pinna è sicuramente molto veloce nelle andature ma adatta a laschi mozzafiato in condizioni di vento notevole, e non certo a boline con vele di dimensioni importanti. Gli spin out in bolina mi hanno quindi impedito di misurare degnamente le prestazioni di una tavola che per peso e rigidità superlativi potevano essere notevolissimi. Non è la prima volta che mi capita di provare una tavola con una pinna sottodimensionata, per le condizioni “normali” , molto più adatta a quando il vento è vento e non brezza…un piccolo difetto di metodo dovuto alla eccessiva frequentazione di spot ultra ventosi!!!!! (sono molto favorevole alla doppia pinna di serie, ma se proprio ne devo fornire una darei la grande e non la piccola…)
Come scusante, spero che il ragazzo francese dello stand si sia sbagliato a montare la pinna, prendendo quella di un modello più piccolo.

Conclusione:
Riassumendo l’AHD è la tavola più equilibrata e facile che consiglio a chi vuole ottime prestazioni ma non soffrire in andatura e nelle manovre, il JP la più orientata alla competizione con un perfetto mix di velocità e dotazioni naturali, e la RRD a chi ne apprezza le caratteristiche costruttive e le potenzialità che sicuramente potrebbero trasformarsi in doti agonistiche a patto di trovare il giusto abbinamento pinna, vela, morfologia del surfista.
La velocità max raggiunta è di circa 26 knt , non certo un record, ma considerando il vento, non sono certo pochi....ve lo assicuro, andare anche a 25 knt è già un bell'andare.

(PS: nella gallery relativa all'AHD le foto in realtà sono del 110 lt perchè purtroppo la tavola era in acqua, ma a parte le dimensioni i dettagli sono gli stessi).

 

Diagramma Fhoen

Basta col fai da te!

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