Jeri 2019 Stage wave con Gigi le Carrò

 

Ogni viaggio con Gigi e con i Not Normal Surfers è sempre un evento unico e speciale, anche nel 2019 ci riproviamo con la formula della serietà del corso e del divertimento in acqua e fuori!

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Il Vento apparente

La prima volta che ho sentito parlare di "vento apparente" è stato in occasione della presentazione, parecchi anni fa, delle vele North modello "IQ 3D" se non sbaglio.tab1

In quel frangente, ho sinceramente pensato che ci stessero prendendo per il gnao e che il vento apparente fosse l'ennesima castroneria inventata per vendere una vela in più. Solo alcuni anni dopo ho imparato cos'è il vento apparente e perché è così importante nella progettazione di una vela. Fondamentalmente, il discorso è questo: il vento al livello del suolo (o dell'acqua) è decisamente inferiore a quello misurabile solo pochi metri più in alto. Il che vuol dire che il vento a 5 metri di altezza è più forte di quello a un metro dal suolo. E che ci frega, direte voi, mica surfiamo a 4 metri dall'acqua.... Il fatto è che con una vela wave (albero basso, 370/400) la cosa è poco importante ma con una vela race (una bella 12 con 6 metri e sverza di albero) la cosa si fa sentire. Vediamo esattamente cosa succede: il disegno a lato illustra il rapporto vento/altezza dal suolo. Ovviamente le proporzioni sono esagerate, non è che a 5 metri il vento sia il triplo che al suolo, è per rendere l'idea… oh ragazzi, non sono un ingegnere aerospaziale io!  

tab2 Ora, a livello teorico, quando una tavola (ma lo stesso discorso vale per qualsiasi oggetto in movimento) si sposta, incontra una quantità di "vento" di velocità uguale e direzione contraria a quella del proprio spostamento, che chiameremo "vento di prua". Esso è la tipica aria che sentite in motorino anche in un giorno afoso di agosto, data dall'attrito del vostro corpo in movimento.   
 tab3 Il vento apparente è la combinazione delle varie forze in gioco: notate che esso è direttamente proporzionale al vento reale, dato che maggiore è il vento reale e più ampio sarà l'angolo che si forma tra la retta del vento di prua e quella del vento apparente, con la conseguenza di "allungare" quest'ultima (cioè, avere più vento apparente).  
 tab4  
Ora, abbiamo detto che il vento reale al suolo è minore di quello qualche metro sopra.  
Riguardiamo il nostro disegno alla luce di questo dato, esaminado la situazione al livello dell'acqua:
 tab5
Ora vediamo cosa accade a livello della penna della vela dove il vento reale è maggiore: 
Se avete seguito il ragionamento risulta evidente il motivo per cui la vela deve twistare in penna! E' infatti una diffusa approssimazione l'idea che cazzando molto la vela e costringendo la penna ad aprirsi (a twistare, appunto), si faccia in modo che la vela "scarichi" il vento e "tiri" di meno. In realtà la ragione del twist è molto più scientifica, come appena visto.  
Conclusione: poco vento, poco caricabasso, poco twist; molto vento, cazzare la vela a manetta e quindi tanto twist.
Ok, lo so, non è cambiato molto dall'ultima uscita che avete fatto: lo sapevate già tutti che la vela andava cazzata proporzionalmente al vento. Adesso però sapete anche perché....
Buon vento a tutti!!
Paolo ISW-997/ITA 138

 

 

 

Diagramma Fhoen

Basta col fai da te!

LikeafishArt

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