Jeri 2019 Stage wave con Gigi le Carrò

 

Ogni viaggio con Gigi e con i Not Normal Surfers è sempre un evento unico e speciale, anche nel 2019 ci riproviamo con la formula della serietà del corso e del divertimento in acqua e fuori!

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Partenza dall'acqua

BEACHSTART & WATERSTART

Una delle prime ambizioni di chi comincia a progredire con il windsurf è quella di riuscire a partire dalla spiaggia e dall’acqua “vela in mano”, senza recuperare con la cima.

Impresa che può sembrare facile (dalla spiaggia), difficile (dall’acqua) ma che in effetti richiede solo il giusto vento, un po’ di allenamento e qualche accorgimento.

Una volta imparata, soprattutto la partenza dall’acqua, la vita del windsurfista cambia radicalmente…in meglio! Quello che è più importante, permette di salire su tavole con poco o pochissimo volume e di affrontare condizioni di vento forte in tutta sicurezza, condizioni nelle quali il classico “recupero” è impraticabile o difficilissimo.

Come al solito nei nostri articoli “tecnici”, non daremo niente per scontato (non s’offenda chi già sa!) ed inizieremo dagli esercizi base.

PREMESSA SULLE ATTREZZATURE

Sia la partenza dalla spiaggia (beach start) che la partenza dall’acqua (water start) possono essere eseguite con qualsiasi tipo di attrezzatura, ad una condizione: che il vento sia sufficiente. Il che significa che piuttosto che essere sottoinvelati, è meglio il contrario. Non fate l’errore di pensare “uso una vela piccola così è maneggevole e faccio meno fatica”. Vale l’esatto contrario, più la vela “tira” (senza ovviamente esagerare, non armate una 9.8 con 28 nodi…) e meno fatica si fa.

Come tavola prediligete qualcosa di facile e non troppo piccolo, ben galleggiante e che vi metta a vostro agio. Diciamo che la vostra tavola “abituale” di solito è perfetta!

ESERCIZI PRELIMINARI

Propedeutica sia alla partenza dalla spiaggia che dall’acqua è la capacità di orientare la tavola con le mani sul boma. Scegliete una zona di acqua bassa ma non troppo, diciamo a metà strada tra le ginocchia e i fianchi.  Portatevi sopravento alla tavola che metterete perpendicolare al vento, circa al traverso. Impugnate l’albero che avrete avuto l’accortezza di posizionare già nella giusta posizione, cioè in modo che, una volta alzato, la vela sia come deve essere in andatura. Se ad esempio uscite mure a destra, partendo da destra ci sarete voi, la tavola, l’albero e la bugna in sequenza.

[DISEGNO 1]

disegno1

Ora, alzate l’albero con la mano di prua impugnandolo poco sopra la maniglia ed afferrate il boma con entrambe le mani. Tenete una impugnatura piuttosto larga, sempre senza esagerare.

Dovreste trovarvi esattamente come foste sulla tavola in andatura, ma in piedi nell’acqua.

A questo punto imparate a far poggiare la tavola solo usando la vela: fate pressione tramite il boma sul piede dell’albero facendo in modo che la prua della tavola giri nella direzione del vento, cioè poggi. Poi provate a “recuperare” il tutto facendola ritornare nella posizione iniziale, cioè al traverso.

Ben presto noterete che la tavola è un po’ restia nel poggiare (dovete fare pressione spingendo in avanti e verso il basso con decisione), mentre straorza con molta facilità non appena arretrate la vela verso poppa. Ricordatevi questo particolare perché è uno dei fondamenti di queste manovre.

Ripetete questi esercizi finché non avete un ottimo controllo della tavola e la potete direzionare a piacimento senza alcuna difficoltà. Ricordatevi che il fulcro non è la vela ma il piede d’albero ed è facendo leva su quello che otterrete i movimenti desiderati.

Evitate “scappatoie” tipo dare un colpetto alla prua col piede quando non poggia o cose simili: solo un buon controllo della direzione della tavola tramite la vela vi consentirà di partire dall’acqua con disinvoltura.

I passi successivi consistono nel ripetere il tutto in acqua sempre più alta fino ad arrivare ad avere il controllo anche dove non si tocca e si esegue la cosa nuotando.

Questi esercizi, o meglio, la capacità di eseguirli con facilità rappresentano il “grosso” del lavoro: sembra incredibile, infatti, ma una volta posizionate correttamente tavola e vela partire è (quasi) automatico.

PARTENZA DALLA SPIAGGIA (BEACHSTART)

Come dicevo prima, una volta capito come dare la giusta direzione alla tavola, partire non è difficile. Direzionate la tavola al lasco (non troppo largo), perché sebbene sia possibile partire anche al traverso e addirittura di bolina non troppo stretta, nel momento in cui farete leva col piede posteriore per salire la tavola naturalmente orzerà in maniera decisa.

Pertanto bisogna anticipare questo comportamento portando la tavola decisamente al lasco cosicché nel momento in cui orzerà durante la vostra salita non vi troverete di bolina strettissima o addirittura controvento, senza possibilità di eseguire la manovra, ma vi troverete al traverso nella giusta posizione rispetto al vento.

Con la tavola al lasco e le mani sul boma con una presa piuttosto larga, stendete completamente le braccia facendo attenzione che la tavola mantenga la sua posizione (che non orzi). A questo punto, posizionate stendendo la gamba il tallone del piede di poppa poco più avanti delle straps posteriori e, attenzione, al centro della tavola (occhio a non metterlo sul bordo perché ovviamente salendo la ribaltereste). Poi con un solo movimento deciso tirate a voi la tavola piegando la gamba stesa e compiendo un passo come se doveste salire su un gradino piuttosto alto.

La cosa fondamentale da capire è che sia la partenza dalla spiaggia sia quella dall’acqua è una manovra molto attiva che consiste principalmente nel tentare di “arrampicarsi” sulla tavola e nella quale la vela è un aiuto ma non è una gru che ti solleva a peso morto!!!

Fate conto che un amico vi allunghi una mano per farvi salire su un muretto, vi sarà d’aiuto ma salirete solo con lo slancio della vostra gamba non certo abbandonandovi come un sacco e aspettando di essere tirati su di peso….

L’unica eccezione a questa regola sono venti davvero sostenuti con i quali anzi bisogna fare attenzione a non essere catapultati sottovento e addirittura si parte di bolina per minimizzare il tiro.

Una volta compiuto il passo, l’altro piede vi segua e siete sulla tavola. A questo punto l’unica cosa a cui fare attenzione è la vela, se vi sentite tirare troppo in avanti o sottovento controllate contrastando o nel peggiore dei casi lasciate la mano di bugna per sventare la vela.

Dopo qualche tentativo la beachstart vi riuscirà con facilità e potrete iniziare a puntare al piatto forte, la partenza dall’acqua.

Allenatevi tentando la partenza dalla spiaggia in acqua via via sempre più profonda, eventualmente “simulando” la situazione in cui non si tocca più raggomitolandosi in acqua.

PREPARAZIONE DELL’ATTREZZATURA ALLA PARTENZA DALL’ACQUA

Mentre a terra è molto facile sistemare la vela nella giusta posizione pronta per essere afferrata, nell’acqua la situazione è diversa. I casi fondamentalmente sono solo due: o si cade con l’albero che guarda il bordo sottovento, e allora non c’è problema e siete già a posto (vedi disegno sopra), oppure si cade con la bugna che guarda la poppa e in questo caso o si ruota la tavola o si ruota la vela.

[DISEGNO 2]

disegno2

Se vi trovate in questa posizione, avete due chances: se volete assolutamente proseguire nella stessa direzione di marcia, facendo leva con una mano sulla poppa della tavola afferrate con l’altra mano la bugna e fate ruotare completamente la vela, poi afferrate l’albero e siete nella posizione corretta di partenza (vd. Disegno 1). Se viceversa non vi importa cambiare direzione, potete anche afferrare la poppa della tavola, ribaltare la tavola stessa pinna in su, farla ruotare di 180° sopra la vela e rigirarla pinna in giù. A questo punto vi ritroverete come sotto nel disegno 3 e basterà afferrare l’albero per essere di nuovo nella giusta posizione.

[DISEGNO 3]

 

 disegno3

Se poi vi trovate in altre strane posizioni dopo una caduta, l’importante è armeggiare finchè non vi ritrovate nella situazione del disegno 1. Ribaltate la tavola, girate la vela, fate quel che volete, l’essenziale è trovarsi spalle al vento con l’albero in mano e la vela stesa sull’acqua nella giusta posizione.

A proposito di acqua, la vela deve esseri libera, cioè deve trovarsi “appoggiata” sull’acqua e non con la bugna o altro affondati. Se la vela è anche in parte sommersa, il miglior sistema di liberarla e afferrare l’albero e nuotare all’indietro finchè il vento passando sotto la stessa la rende libera e svolazzante a pelo d’acqua.

PARTENZA DALL’ACQUA

Una volta sistemato tutto, partire dall’acqua è abbastanza semplice a patto che il vento (o la vela, di conseguenza), sia sufficiente a sviluppare un lift adeguato. Come dire, non ce n’è non ce n’è e a quel punto partire dall’acqua è impossibile o molto difficile. I più esperti riescono ad eseguire partenze in condizioni limite ma ci vuole malizia ed esperienza.

Per chi vuole imparare la partenza dall’acqua la base fondamentale è ovviamente la beachstart. Alla partenza dall’acqua ci si arriva per gradi, provando le partenze dalla spiaggia in acqua sempre più profonda. Diciamo che fondamentalmente, quando la profondità dell’acqua è tale per cui la tavola si trova ad una altezza alla quale non arrivereste a salire con un passo (tipo un muretto sul quale non potreste salire con un passo perché è troppo alto), la partenza dalla spiaggia è praticamente identica alla partenza dall’acqua.

Le maggiori difficoltà possono venire da onde o vento molto forte ma di solito queste situazioni si affrontano quando la partenza dall’acqua è già saldamente nel proprio bagaglio di abilità.

Per il resto, tutto va eseguito esattamente come spiegato sopra per la partenza dalla spiaggia: si posiziona la vela nella giusta posizione (che è quella che poi terrete in andatura), vedi disegno 3, si spinge la tavola al lasco tramite il piede dell’albero (o, molto raramente, la si porta leggermente verso la bolina se nella caduta si è girata troppo verso il vento).

Il discorso del giusto orientamento della tavola è tanto importante quanto legato all’esperienza, dal momento che in acqua a mollo fino alla testa si hanno meno riferimenti rispetto alla riva dove la direzione del vento è lapalissiana. In caso di difficoltà, cercate qualche riferimento visivo (tipo la riva, o la direzione delle altre tavole ecc.) che possa aiutarvi le prime volte. Man mano che progredirete la cosa sarà sempre più immediata.

Ricordatevi SEMPRE, ripeto di nuovo, che la partenza dall’acqua non è un “appendersi” alla vela ma una salita ATTIVA sulla tavola, la vela vi bilancia ma siete voi che con un bel passo dovete arrampicarvi sulla tavola come fareste su un muretto piuttosto alto con l’aiuto della mano di un amico.

Capito questo punto, la waterstart non solo è alla portata di chiunque ma in brevissimo tempo diventerà una manovra facile ed automatica.

Un ultimo consiglio riguarda la waterstart con vento fortissimo o soprainvelatura feroce: in questo caso, dirigete la tavola di bolina, infilate entrambi i piedi nelle straps prima di farvi sollevare (qui sì che si può parlare di “strappo” dall’acqua) e poi poggiate con cautela. Appena la vela vi solleva (di solito con una certa violenza), orzate subito e cercate il trapezio e la posizione di planata.

Cosa dire ancora…niente paura e via a provare!!! Buon divertimento e buon vento!!

Paolo ITA-138 www.testwindsurf.com

Diagramma Fhoen

Basta col fai da te!

LikeafishArt

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